190627 DANNI PAVIMENTO IN BETON AUTORIMESSA

Durante il sopralluogo è stata prodotta un’adeguata documentazione fotografica per dare evidenza dello stato d’uso e manutenzione della pavimentazione e per futura comparazione. Considerato che non sono state messe a disposizione le tavole di progetto e/o as-built dei lavori di pavimentazione con indicazione della stratigrafia e dei materiali adottati, dalla visione dei luoghi e dall’analisi delle fessurazioni presenti rilevate durante il sopralluogo effettuato, la causa degli ammaloramenti della pavimentazione è da imputare alla mancata realizzazione per tempo dei tagli e giunti di dilatazione della pavimentazione stessa. Di fatto, quando il calcestruzzo comincia a maturare e ritirare, se non si provvede tempestivamente al taglio in lastre della pavimentazione rigida per definire dove la fessurazione debba avvenire, il materiale provvede autonomamente in modo casuale a creare linee ad andamento irregolare atte a permettere il ritiro del calcestruzzo. Se ciò avviene prima di aver provveduto ai tagli, questi non avranno più nessun effetto sulla fessurazione che continuerà a manifestarsi nelle linee previste dal materiale perchè sezioni comunque più deboli rispetto a quelle dove sono stati realizzati i tagli. Vedasi fotografie di seguito riportate.

Considerato il tempo di uso della pavimentazione, sono passati circa due anni dalla sua realizzazione, è parere della scrivente, che per risolvere gli ammaloramenti di cui sopra si possano tecnicamente adottare due metodologie di intervento:

  • la prima, sicuramente risolutiva sia dal punto di vista della resistenza, che della durabilità nonché estetico, è quella di provvedere al completo rifacimento della pavimentazione mediante demolizione e asportazione dell’esistente e rifacimento di adeguata pavimentazione di tipo industriale con eventuale ripristino degli strati separatori sottostanti se anch’essi danneggiati e/o lesionati;

  • la seconda, più economica ma fattibile solo dove lo stato fessurativo risulta non particolarmente diffuso, è quella del mantenimento della sistemazione dell’attuale pavimentazione mediante interventi di ripristino mirati alla risoluzione degli ammaloramenti e tarati in funzione dell’estensione e della gravità delle cavillature e fessurazioni.

Per meglio inquadrare questa seconda metodologia, deve necessariamente tenersi in conto, che per lo stato di degrado attuale della pavimentazione si possono individuare tre famiglie principali di ammaloramento identificabili in funzione della gravità del danno e che richiedono tre tipologie di intervento di ripristino differente come di seguito riportato e con indicazione della metodologia e della tipologia di prodotti da adottare per ottenere un buon risultato.

1) Le cavillature e microfessurazioni, fessurazioni di larghezza micrometrica fino al millimetro e che interessano la sola parte superficiale del pavimento.

La riparazione e sigillatura può essere eseguita mediante l’uso di ROADWARE 10 MINUTES CONCRETE MENDER secondo le seguenti modalità:

–    apertura delle crepe mediante smerigliatura fino alla completa asportazione di tutte le parti incoerenti o in fase di distacco;

–    eliminazione di macchie o impregnazioni di olio, grassi, vernici, sporco, ecc. eventualmente presenti;

–    accurata pulizia delle superfici di intervento mediante spazzolatura avendo cura di non danneggiare le strutture;

–    aspirazione delle polveri e soffiatura con aria compressa al fine di eliminare tutte le polveri e l’eventuale acqua e umidità presente nella fessura;

–    applicazione mediante colatura/iniezione di un primo strato di ROADWARE 10 MINUTES CONCRETE MENDER (colore bianco) con funzione di promotore di adesione;

–    dopo alcuni minuti applicazione di un secondo strato di ROADWARE 10 MINUTES e successivo spolvero a rifiuto di polvere di quarzo sferoidale di granulometria 0,1/0,3 fresco su fresco. Se necessario ripetere l’operazione precedentemente descritta;

–    dopo circa 10 minuti, quando il prodotto è in fase plastica, asportazione del prodotto in eccesso mediante raschiatura manuale e successiva abrasione superficiale al fine di omogeneizzare la superficie a quella adiacente.

2) Le fessurazioni di larghezza millimetrica e che interessano gran parte o tutto lo spessore della pavimentazione in calcestruzzo.

La riparazione e sigillatura può essere eseguita mediante applicazione di DRACO EPOX INIEZIONE R.M.3 secondo le seguenti modalità:

–    realizzazione di una serie di fori di diametro 8-9 mm distribuiti uniformemente in relazione alla dimensione della fessura a distanza di 10 cm circa l’uno dall’altro;

–    apertura delle crepe mediante smerigliatura fino alla completa asportazione di tutte le parti incoerenti o in fase di distacco;

–    eliminazione di macchie o impregnazioni di olio, grassi, vernici, sporco, ecc. eventualmente presenti;

–    accurata pulizia delle superfici di intervento mediante spazzolatura avendo cura di non danneggiare le strutture;

–    aspirazione delle polveri e soffiatura con aria compressa al fine di eliminare tutte le polveri e l’eventuale acqua e umidità presente nella fessura;

–    posizionamento degli iniettori STARJET BC nei fori realizzati; per fessure di apertura superiore ai 6 mm è possibile posizionare direttamente i beccucci da iniezione, che dovranno avere beccuccio piatto, nelle fessure;

–    stuccatura della lesione e fissaggio dei tubetti con pasta epossidica EP FIX (Draco);

–    attendere l’indurimento della pasta epossidica EP FIX (circa 24 ore a 20°C) e iniettare aria compressa per verificare che i vuoti interni siano comunicanti;

–    iniezione di EPOX INIEZIONE R.M.3 con idonea pompa a bassa pressione per evitare che il rapido indurimento del materiale ostacoli l’applicazione (lavorabilità 25 minuti circa a 25°C). Partire dal beccuccio posizionato più in basso fino alla fuoriuscita della resina dall’iniettore superiore. A questo punto interrompere l’iniezione, sigillare il beccuccio di entrata e riprendere ad iniettare dall’iniettore superiore. Ripetere l’operazione procedendo verso l’alto fino a completa saturazione della lesione.

3) Rotture o fessurazioni di larghezza maggiore di 4-5 mm.

La riparazione dei distacchi/rotture di spigoli e bordi o di fessure molto aperte può essere realizzata mediante applicazione di BASF Master Emaco T 1200 PG secondo le seguenti modalità:

–    rimozione di tutte le parti incoerenti e in fase di distacco;

–    eliminazione di macchie o impregnazioni di olio, grassi, vernici, sporco, ecc. eventualmente presenti;

–    accurata pulizia delle superfici di intervento mediante spazzolatura avendo cura di non danneggiare le strutture;

–    aspirazione delle polveri e soffiatura con aria compressa al fine di eliminare tutte le polveri e l’eventuale acqua e umidità presenti;

–    confinamento del getto di ripristino mediante cassero/polistirene asportabile;

–    realizzazione del getto di ripristino delle lastre mediante colatura di Master Emaco T 1200 PG miscelata con sabbia e pietrischetto secondo le specifiche di posa del produttore in funzione della dimensione del getto da eseguire;

–    ripristino ove necessario della finitura superficiale e dei giunti adiacenti all’area di intervento.

Ciò premesso e evidenziando che qualora la scelta vertesse invece per il rifacimento integrale della pavimentazione, è consigliabile provvedere all’esecuzione di adeguati sondaggi atti alla definizione dell’esatta stratigrafia del sottopavimento di calcestruzzo per poter definire progettualmente quali interventi siano da mettere in campo per la corretta riuscita del rifacimento e quindi poter eseguire i necessari controlli durante l’esecuzione dei lavori.

Allegati: schede tecniche dei prodotti per il ripristino della pavimentazione.

So.Co.&Pro Sagl

Geometra Francesco Mangino