190131 DANNI DA UMIDITA’ E MUFFA IN INTERNI

Il sopralluogo esperito dal geometra Francesco Mangino ha permesso di acquisire alcune prime informazioni di tipo generale sulla tipologia costruttiva e conformazione dell’edificio in corrispondenza delle zone oggetto di verifica e segnalate come soggette a problematiche ti tipo infiltrativo e da condensazione.

Sono state pertanto prodotte riprese fotografiche per quanto possibile anche di dettaglio, rilievi igrometrici ed ambientali senza l’ausilio di indagini invasive.

Il rapporto che segue considererà sia gli elementi prodotti dai condomini che quelli emersi durante il congiunto sopralluogo.

Alla data del sopralluogo tutte le zone segnalate come soggette a problematiche infiltrative e/o condensative, sono risultate ripristinate relativamente alla tinteggiatura; sono emerse tuttavia le seguenti criticità:

  • fenomeno da condensazione superficiale con formazione di muffe nei locali bagno e cameretta;

  • accumuli / depositi di “sporco” sulla griglia del sistema di aspirazione del bagno con ridotta funzionalità;

  • elevato tasso di umidità ambientale con temperatura dell’aria inferiore a 18° centigradi.

Dato che le fotografie prodotte dai condomini hanno evidenziato che almeno una zona possa essere stata soggetta a fenomeni infiltrativi, le verifiche hanno interessato sia il piano in corrispondenza della copertura, che il piano in corrispondenza della fioriera e del sistema di scarico della copertura a vetri.

La copertura a vetri ha una lieve pendenza verso la fioriera ed è munita di un sistema di canalizzazione e scarico tramite canale di gronda e doccioni che attraversano la muratura della confinante fioriera e scaricano nella stessa.

La documentazione fotografica prodotta ha evidenziato che i due scarichi della copertura a vetri, erano semi ostruiti.

Questa situazione unita ad una rilevata discontinuità della lattoneria e della sua sigillatura nella zona d’angolo a quota canale di gronda con in corrispondenza una micro fessurazione, si presume abbia potuto permettere al livello delle acque di prima pioggia, soprattutto in occasione di forti eventi meteorici, di innalzarsi oltre il bordo del canale di gronda, filtrare attraverso la discontinuità della sigillatura, raggiungere la micro fessurazione presente sull’incrocio delle murature, per poi propagarsi sull’estradosso del solaio evidenziandosi per capillarità all’interno dei locali del terzo piano in corrispondenza di riprese di getto e/o delle naturali microfessurazioni presenti nel calcestruzzo.

Tale fioriera è stata recentemente svuotata, pulita e manutenuta; particolare attenzione è stata adottata durante il ripristino per agevolare lo smaltimento delle acque proprie e di quelle provenienti dalla copertura a vetri.

Si ritiene che il monitoraggio di tali scarichi durante futuri eventi meteorici, permetterà sia di collaudare positivamente il ripristinato sistema di scarico della fioriera e della copertura a vetri, che eventualmente valutarne l’integrazione mediante realizzazione di troppo pieno sulla testa libera del canale di gronda.

Tale troppo pieno entrerebbe eventualmente in esercizio nel caso in cui il sistema di smaltimento esistente entrasse in crisi per eccesso di acqua o per accidentale ostruzione.

Ulteriori verifiche sono state svolte in corrispondenza dello scarico del terrazzo di copertura praticabile del quarto piano sul fronte sud/ovest; la fotografia allegata, evidenzia che questo scarico necessita di pulizia ed ulteriore verifica.

Le parti evidenziate nelle foto sotto riportate potrebbero essere residui di sporcizia o microfessurazioni.

L’accurata pulizia di tale scarico permetterà di verificarne lo stato e di eseguire un eventuale collaudo idrico.

In questo modo si potrà escludere qualsiasi problematica relativa alla eventuale mancanza di tenuta idrica del sistema di scarico del terrazzo evitando ulteriori indagini anche invasive.

Ad esito delle verifiche esperite ed in attesa di conoscere le stratigrafie e lo schema degli impianti tecnologici presenti nelle zone oggetto di verifica, si può relazionare circa due ipotetici ma possibili scenari.

Il primo, ipotizzando che l’unica evidenza ritenuta da infiltrazione d’acqua sia in corrispondenza della zona compresa tra l’angolo del terrazzo sul fronte sud/ovest, la fioriera e l’angolo della copertura a vetri, si sia manifestata prima della sistemazione della fioriera in occasione di uno o più eventi meteorici.

Tali precipitazioni, unite ad una scarsa funzionalità degli scarichi, può aver generato l’innalzamento della quota dell’acqua nel canale di gronda della copertura a vetri oltre il limite superiore del canale stesso.

Tale tracimazione, che appare evidente anche dai residui presenti sull’intradosso del solaio, ha verosimilmente permesso all’acqua di filtrare sia attraverso le discontinuità della sigillatura del canale, che dalle discontinuità presenti nella muratura, propagandosi così sull’estradosso del solaio.

Le altre problematiche, ad esito dei rilievi prodotti ed allegati, si ritiene che siano riconducibili a fenomeni di condensazione superficiale per eccessivo tasso di umidità ambientale con temperature inferiori ai 18°-20° “consigliati”.

Il secondo potrebbe riferirsi ad una presunta mancanza di tenuta idrica del sistema di scarico del terrazzo, della curva e/o del raccordo tra il bocchettone verticale e la cassetta esterna a cui si collega il pluviale.

Questo ambito, potrebbe presentare delle micro fessurazioni che si ritiene debbano essere verificate.

Prima di definire se necessitano alcuni degli interventi tecnicamente sopra descritti, si consiglia di monitorare l’unità del piano terzo avendo cura di segnalare prontamente eventuali nuovi fenomeni infiltrativi e di adeguare la conduzione dell’unità sempre del terzo piano riscaldando ed aerando i locali in modo da mantenere una umidità relativa compresa tra il 50% ed il 55% con temperatura compresa tra i 18° ed i 20°.

In questo modo, oltre all’accortezza di mantenere gli armadi staccati dalle murature perimetrali esterne per almeno cinque centimetri (accorgimento che permette di riscaldare la superfice interna della parete), si eviteranno i fenomeni condensativi con conseguente proliferazione di muffe come sopra documentato.

SoCo&Pro Sagl

Geometra Francesco Mangino